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Torta al cioccolato tartufata o “La favoletta di Beuzza”


In un grigio pomeriggio di Febbraio, la piccola Beuzza era stata incaricata per conto dell’arcigna sorellastra Carla, di comperare dal libraio un misterioso manuale, contenente preziosi sortilegi in grado di produrre dolciumi e pasticcini in grandi quantità.

Appena Beuzza ricevette dalle mani ossute del libraio quel tesoro meraviglioso, si mise a sfogliarne le pagine freneticamente, cercando di assorbire il più possibile tutti i segreti che vi erano svelati; Beuzza infatti era una bambina dalla grande sensibilità e brama di sapere, conoscere, scoprire…
Ogni cosa nuova le appariva sempre degna di considerazione; anche la più piccola, la più insignificante si trasformava ai suoi occhi sinceri in qualcosa di grandioso e straordinario, meritevole della sua scrupolosa attenzione.

Beuzza non voleva dare alla burbera Carla quel magico librone, così per tutto il pomeriggio si nascose in soffitta, dentro un polveroso baule pieno di vecchie lenzuola, a sfogliare e sfogliare…

Stava giusto ammirando l’illustrazione di una favolosa Torta tartufata al cioccolato, quando Carla spalancò di colpo la porticina della soffitta: “ Ah sei qui, piccola furfantella! Cosa credevi di fare, eh?” e così dicendo si scaraventò sulla povera Beuzza, portandole via per sempre la sua Torta tartufata e tutto il resto.

Io mi son riproposta di scovare il libro magico, preparare la famigerata Torta Tartufata e donarla alla piccola Beuzza, per il suo ventiduesimo compleanno. E così ho fatto: ieri sera Beuzza ha finalmente avuto la sua Torta (con tanto di candeline, applausi, tisaniere e Liriche Cortesi), ma solo una fetta: il resto – e questa non è una favola – è stato ignobilmente pappato da scrocconi camerieri.

BUON COMPLEANNO BEUZZA!

(tratto da “Il mio corso di cucina, La pasticceria” di Marianne Magnier-Moreno)

Ingredienti

3 uova
150 g di zucchero
140 ml di acqua
200 g di cioccolato fondente al 50% a pezzetti
130 g di burro a pezzetti
20 g di farina (o maizena)
+ cacao in polvere (per l'effetto tartufato)

I. Accendere il forno a 180°. Mettere acqua e zucchero in una casseruola e far scaldare; nel frattempo rompere le uova in una ciotolina e sbatterle leggermente; appena l’acqua e zucchero spicca il bollore, togliere dal fuoco.

II. Incorporare il cioccolato, poi il burro e mescolare finché non si scioglie il tutto; aspettare 5 min e poi unire anche le uova; per ultima, unire la farina, setacciata.

III. Versare il composto in una tortiera a cerniera con il fondo foderato con carta forno; posizionare la tortiera su una teglia dai bordi alti, riempire la teglia con 2 dita d’acqua calda ed infornare per mezz’ora.

IV. Far raffreddare e riporre in frigo fino al momento dell’utilizzo e servirlo con una spolverata di cacao amaro.




Note: purtroppo nella foto vedete il dolce senza cacao, appare non proprio bellissimo e soprattutto niente effetto tartufato, ma vi assicuro che è puro godimento!

Con questa ricetta partecipo al bellissimo contest di dEleciouSly! In bocca a lupo a tutte/i le/i partecipanti!



Non chiedetemi cos'è! - Strudel di brisée con mele e mandorle


Sì, appunto, perché non saprei rispondervi.
Avevo una confezione di Pasta Brisée già pronta in frigo, di solito la utilizzo per strudel e torte salate… Avevo anche un pensiero fisso: riprodurre lo scrigno di mele e mandorle di un ristorante giapponese che frequento spesso. Ormai penso si sia capito che quest’abbinamento è uno dei miei favoriti!

Quello mangiato nel ristorante era fatto con la pasta fillo, ma io proprio non riesco a trovarla in questa landa dimenticata da Dio (a proposito, se avete suggerimenti in proposito, fatevi avanti!), così ho utilizzato la cara Brisée, senza pensarci troppo…

Ne è venuto fuori un esperimento riuscito: il sapore del ripieno è praticamente identico a quello desiderato, morbidoso, profumato e delicatissimo!
Certo la pasta fillo ci sarebbe stata molto meglio, ma pazienza, per ora il mio esperimento me lo tengo così com’è!

La ricetta è praticamente inesistente: accendete il forno a 200°, nel frattempo tirate fuori dal frigo la Brisée e assottigliatela un po’ con il mattarello; su una padella calda fate tostare una manciata di mandorle a lamelle, giusto qualche minuto e lasciate raffreddare;
in una ciotola mescolate un po’ di farina di mandorle a qualche cucchiaio di zucchero e della cannella (le dosi non esistono, calcolate il giusto per stenderne uno strato sulla base della Brisée ) e aggiungete un po’ di latte finché non raggiungerete la consistenza di una cremina densa; stendete il composto sul disco di pasta, poi affettate 2 mele, irroratele con il succo di un limone e adagiatele sopra la cremina; cospargete il tutto con le mandorle a lamelle, chiudete il disco di pasta come per uno strudel, pennellatelo con un tuorlo stemperato con un goccio di latte, cospargetelo di zucchero ed infornate per circa 25 min!

Note: io ho aggiunto anche dei pistacchi interi, giusto per abbondare con la frutta secca, e ci stavano benissimo, ma non sono assolutamente indispensabili!

Crema pasticciera al microonde



Ultimamente mi è presa una strana voglia di dolci al cucchiaio… Non so perché!
Dico strana perché io mi sono sempre ritenuta “una da torte”, insomma plumcakes, muffins, crostate e biscotti!

Pensare che non ho mai preparato un budino che non sia quello in busta, non mi sono mai cimentata in mousse al cioccolato o in creme varie…
Solo una volta ho provato a fare la crema inglese di mia nonna, e solo per non dover buttar via delle uova! E il tiramisù l’ho preparato per la prima volta qualche mese fa!

Non è che non mi piacciano… se li preparano gli altri, ben venga, sono la prima ad apprezzarli! Ma quando si tratta di cucinarli, beh... sono troppo affezionata al buon vecchio forno! Ho bisogno di cuocere e sfornare, di sentire l’odorino invadere la casa, di foderare tortiere e regolare temperature!

Invece da qualche giorno sento un bisogno interiore di cosine morbide, generose, confortanti. Qualcosa da mescolare con cura, ai fornelli, qualcosa di budinoso e vellutato.
Allora mi sono messa alla ricerca di una ricetta base, giusto per saziare questa voglia che mi tormentava, per poi, nei prossimi giorni, pensare seriamente a ricette più strutturate e complete.

Ho scelto la crema pasticciera. Sì, ma quale? La ricetta di famiglia non si decideva a saltar fuori, così mi son messa a spulciare in rete e… CREMA PASTICCIERA AL MICROONDE…. Come?? Sì sì, al microonde!
Rapita dal pensiero che in pochissimi minuti avrei potuto gustare quella meraviglia, mi son messa subito all’opera: molto scettica e titubante, ho dimezzato le dosi, pensando che il mio microonde avrebbe fallito sicuramente…

In 3 minuti invece, mi sono trovata faccia a faccia con una crema densa, profumata e giallissima, bella, senza grumi, perfetta! E chi se lo aspettava? L’ho mangiata per merenda (non tutta eh!), ancora calda per l’impazienza…

Ringrazio il bellissimo blog dEleciouSly per la ricetta!

Ingredienti (l’originale prevede doppia dose!)

125 ml di latte fresco intero
3 tuorli
2 cucchiai di zucchero
5 g di maizena ( l’originale prevedeva amido di riso, ma ne ero sprovvista)
Scorza grattugiata di ½ limone (l’originale prevedeva una bacca di vaniglia)

Preparazione: In una ciotola che vada bene per il microonde mescolate la maizena, lo zucchero e la scorza di limone, poi unite i tuorli e il latte freddo; frullate il tutto al minipimer e cuocete per 1 minuto e ½, procedendo 50 secondi alla volta!



Note: perfetta per farcire crêpes e bignè, o come farcitura per torte, o per una zuppa inglese.

Morning Glory Muffins

Un concentrato di qualità in un piccolo adorabile pasticcino!



Questo è il primo pasticcino vero e proprio che posto e – dato il nome del blog – la scelta non è da sottovalutare!
Inoltre con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta di Pan di Panna, Muffins Mania!




Da qualche anno volevo provare questi muffins, il nome mi ha sempre ispirato e gli ingredienti sono una lista infinita dei sapori che preferisco, praticamente: mela, noci, carote, cannella, noce moscata… e potrei andare avanti per ore, dato che il bello dei Morning Glory Muffins è la loro duttilità; ci puoi mettere dentro ciò che più ti piace, aggiungere uvetta, mandorle, fichi o albicocche secche!

Ci sono un’infinità di varianti proprio perché sono l’equivalente americano del ciambellone della nonna! Ogni famiglia ha la sua versione, a seconda dei gusti, delle tradizioni etc. con l’unico comun denominatore di essere perfetti per la colazione, ipernutrienti e, rilevante ma non troppo, ipercalorici!

Tra le tante versioni che si trovano in rete, ancora una volta mi sono affidata al sito Joy Of Baking, ma ho apportato diverse modifiche, per renderli un po’ più rustici e grezzi!

Il risultato è stato un pasticcino perfetto: umido, profumatissimo, pieno di sapori che si fondono alla perfezione senza accavallarsi l’uno sull’altro! Da rifare al più presto possibile!



Ingredienti secchi

50 g di noci spezzettate con le mani
80 g di cocco disidratato
280 g farina ( io ho messo 150 g di 00 e 130 g di integrale, ma nella ricetta prevedeva tutta 00)
250 g zucchero (nella ricetta, tutto bianco; io ho messo 100 g di bianco e 150 di canna grezzo)
¾ di teaspoon di bicarbonato di sodio
1 e ½ teaspoon di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Cannella e noce moscata a piacere

Ingredienti umidi

280 g di carote grattugiate
1 mela grattugiata
3 uova
180 ml di olio vegetale (io ho usato quello di semi di girasole)

Procedimento

I. Riunire in una ciotola tutti gli ingredienti secchi (non importa setacciare le farine) e mescolarli per bene

II. In un’altra ciotola mescolare gli ingredienti umidi, poi buttarli negli asciutti, tutti insieme, mescolando il minimo indispensabile, solo finché non sono amalgamati, ma l’impasto deve risultare grezzo, non lavorato

III. Preparare 18 pirottini per muffins nelle apposite teglie, riempirli fino a 3/4 ed infornare a 180° per 25 minuti; tirati fuori dal forno, lasciarli raffreddare su una griglia per torte.



Note

Una volta raffreddati, conservateli coperti sotto un’alzatina o un panno asciutto, per preservarne la morbidezza e la fragranza; si mantengono buoni per 4 giorni senza problemi.
Come tutti i muffins, possono essere congelati e poi utilizzati semplicemente riscaldandoli un po’.
Sono buoni mangiati da soli, data la quantità degli ingredienti che contengono, ma si possono decorare con un po’ di glassa al cream cheese.

Crostata di ricotta e pere al profumo di limone



Dovete sapere che il mio rapporto con La Pasta Frolla è sempre stato molto conflittuale: ho provato a conquistarla in mille modi, ma Lei niente… mi rimane indifferente, non si lascia domare, fa la difficile e mi complica la vita!
Ogni volta che tento di farla – amorevolmente, pazientemente e con ogni accorgimento- va a finire che chiamo mia madre a gran voce dalla cucina e le cedo il posto: arrivata lei, La Frolla scontrosa si rilassa e in pochi attimi è pronta per essere riposta in frigo, mentre io me ne sto in un angolo, sconfitta, con le mani ancora tutte impiastricciate. Sempre così. Ogni volta.

Poi ieri sono incappata in questa meraviglia di perfezione e mi ha fatto proprio venir voglia di ritentarci.
Ho deciso di cambiare tattica. Ho pensato: forse devo farla quando in casa non c’è nessuno che possa accorrere in mio aiuto, d’altra parte è una faccenda tra me e Lei.
Mi sono messa a cercare una ricetta dalla quale prendere spunto (ovviamente sono ricorsa alla Bibbia delle foodbloggers, come in ogni caso di emergenza) e una volta trovata, ho preparato tutto: i tuorli già separati dagli albumi, tutti gli ingredienti pesati e in bella vista sul tavolo, ogni cosa al suo posto.

Mentre formavo la fontana di farina e aggiungevo il burro a pezzetti, ho capito: sono stata troppo premurosa con la mia Frolla, l’ho sempre trattata con troppe riverenze e salamelecchi… La verità è che con le frolle si deve essere un po’ ruvidi, brutali: un impasto veloce, il minimo indispensabile, senza degnarle di una carezza in più! Una sabbiatura rapida e poi giusto il tempo di far amalgamare le uova e via, subito in frigo! Ce l’ho fatta! E da lì, tutto è stato in discesa…

Crostata ricotta e pere (ispirata dal Cavoletto, con modifiche)

Per La Frolla (ricetta di famiglia, collaudata)
250 g di burro freddo a pezzetti
500 g di farina 00
150 g di zucchero
1 uovo + 3 tuorli
1 pizzico di sale

I. Fare una fontana con la farina e al centro mettere il burro freddissimo; lavorarla il minimo indispensabile con la punta delle dita, ottenendo la sabbiatura
II. Riformare con questo composto una fontana e mettere al centro le uova, lo zucchero e il sale; amalgamare in fretta gli ingredienti cercando di non scaldarli, formare una palla e riporla in frigo (almeno un’oretta)

Per la farcia
400 g di ricotta di mucca (un po' meno dell'originale)
5 pere kaiser
70 g zucchero (un po' meno dell'originale)
La scorza di 1 limone (al posto della cannella, che io adoro ma che in famiglia tutti detestano, sigh!)

I. Lavorare la ricotta con lo zucchero e la scorza di limone, poi unire le pere tagliate a dadi.

Assemblaggio
Accendere il forno a 180°. Tirare fuori la frolla dal frigo, stenderla e adagiarla su una tortiera di 20 cm circa. Eliminare le eccedenze di pasta con un coltello, bucherellare la superficie con una forchetta e riporre in frigo. Nel frattempo con la pasta rimasta ricavare delle strisce larghe 3 cm circa, per formare la griglia.
Togliere la frolla dal frigo, farcirla con il composto di ricotta e pere, decorarla con le strisce di pasta ed infornare per circa 40 min.




Davvero buonissima, piena di frutta, delicata!

Pasticcino vs Pasta Frolla: 1 a 0
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