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Focaccia al siero di latte (e la ricotta fatta in casa!)

Lo scorso fine settimana ho dedicato un'ora o poco più del mio tempo alla preparazione della ricotta fatta in casa, o meglio della cagliata; l'idea mi ronzava nella mente da anni, ma come succede spesso si era depositata in un angolino recondito della memoria e dunque era stata accantonata.

Io nutro una vera e propria ossessione per la ricotta: la amo da sola (quella buona), con un cucchiaino di caffè macinato e un po' di zucchero, con la marmellata e nella preparazione di qualsiasi piatto, sia esso dolce o salato! 

La sua versatilità, il suo gusto delicato e la sua consistenza estremamente morbida la rendono davvero un ingrediente indispensabile in cucina, da tenere sempre in frigo. 
Certo, c'è da dire però che la ricotta che troviamo al supermercato non ha niente a che vedere con quella fresca, quella vera: sembra piuttosto una crema spalmabile dall'odore indefinito e il sapore plasticoso. 

Ecco allora che l'idea di farsi la ricotta in casa mi è sembrata la soluzione migliore, soprattutto per quando non ce ne possiamo procurare di alta qualità e dovremmo ripiegare su quella industriale.

Il procedimento è semplicissimo, vi basterà avere una fuscella di plastica (il resto lo avrete sicuramente in casa): 

(per 200 g ) scaldate un litro di latte intero con una presa di sale e -poco prima che bolla- aggiungete 2 cucchiai di succo di limone; vedrete che dopo un minuto il latte inizia a separarsi in una parte grumosa più solida (la cagliata) e una più liquida (il siero); a questo punto spegnete il fuoco e mescolate per qualche minuto, dopodiché potrete filtrare la parte solida e sistemarla nella fuscella, tenendo da parte il siero. Lasciate riposare in frigo per almeno 2 ore.

Questa è la ricetta che si trova in rete, su vari forum e blog di cucina. 
Il sapore di questa "ricotta" è davvero ottimo, anche se la consistenza risulta un po' troppo dura rispetto a quella che avrei desiderato (forse basta scolarla un po' di meno dal liquido)! Mi riservo di continuare a sperimentare: vorrei provare a farla con latte di pecora o di capra, oppure mixare latte e panna fresca... In rete ho letto che, se vogliamo fare la vera ricotta (cioè cotta due volte) dobbiamo mettere a bollire il siero avanzato con una percentuale ulteriore di latte e ripetere tutto il procedimento (proverò a fare anche questo!). 

Probabilmente riunirò in un unico post tutte queste varianti. Nel frattempo, prosegue la mia amorosa inchiesta verso la ricotta perfetta!

Con il siero avanzato (e ne avanza tanto: 700 ml circa) potete preparare questa semplice focaccia, molto gustosa e fragrante (credo che si possa utilizzare anche per l'impasto di scones, cakes e pancakes!)


focaccia siero 2



focaccia siero 1


Ingredienti

500 g farina 0
1 cubetto di lievito di birra fresco (25 g)
300 ml di siero di latte a temperatura ambiente
10 g sale
10 g zucchero
20 ml olio extravergine di oliva

I. sbriciolate il cubetto di lievito nel siero di latte ed unitevi lo zucchero; lasciate sciogliere.
II. sul piano da lavoro (oppure dentro una ciotola capiente) versate la farina ed il sale, formando una fontana; al centro versate il composto liquido e l'olio; iniziate ad incorporare e poi impastate bene per almeno 6 o 7 minuti. Mettete a riposare in una ciotola unta d'olio, coprite con un panno e lasciate lievitare per almeno un'ora (fino al raddoppio).
III. sistemate l'impasto in una teglia rettangolare ed allargatelo bene con le mani; lasciate lievitare per una mezz'ora; praticate dei buchi con il vostro dito lungo tutta la superficie della pasta.
IV. preparate una salamoia mescolando parti uguali di acqua e olio + una presa abbondante di sale fino e spennellatela generosamente su tutta la superficie. Infornate per mezz'ora a 200°.


focaccia siero dettaglio

Peanut butter & chocolate chips cookies

Ho comprato il mio primo barattolo di burro d'arachidi qualche mese fa ed è stata una disgrazia di proporzioni disumane, giacché invece di utilizzarlo per qualche ricetta (come avevo previsto di fare) l'ho generosamente spalmato su fette di pane in cassetta con l'aggiunta di marmellata di fragole come se piovesse... Non ho resistito all'idea di poter finalmente gustare la merenda preferita dai bambini 'Mmerigàni! Il peanut butter and jelly sandwich  è un classicone intramontabile, così stucchevole e godurioso, così irriducibilmente POP (e anche un po' TRASH)!

Dovete sapere che questo sandwich è entrato di prepotenza nel mio immaginario collettivo (e nel vostro?), complici i film e le serie tv: quante volte ho visto mamme con sorriso smagliante e capelli perfetti (alle 6 di mattina??) tagliare via la crosta dal pane in cassetta e confezionare amorevolmente questi panini per la merenda (o il pranzo!) dei figli a scuola! 

Insomma: il burro di arachidi sta agli 'Mmerigàni come la Nutella a noi Italiani. (Dovrei proprio provarli insieme. sìsìsì).

Tutto questo per dirvi che, dopo aver fatto fuori il mio primo barattolo di peanut butter sono corsa al supermercato per procurarmene un secondo, dato che l'idea in principio era di utilizzarlo per la preparazione di questi buonissimi (e molto, molto, moooolto calorici) cookies, trovati ovviamente sul sito di Martha Stewart

Ingredienti (ricetta traslata in grammi e leggermente modificata)

110 g burro morbido 
50 g zucchero bianco
100 g zucchero di canna
180 g burro d'arachidi
130 g farina
170 g gocce di cioccolato fondente
1 uovo
1 cucchiaino di bicarbonato
1 bacca di vaniglia

PREPARATE UNA (O 2) TEGLIA FODERATA CON LA CARTA FORNO E REGOLATE IL FORNO A 180°

I. montate nella planetaria o con le fruste elettriche il burro, gli zuccheri e la vaniglia; unite il burro d'arachidi e poi l'uovo.

II. unite a mano la farina setacciata, il bicarbonato e le gocce di cioccolato. Formate delle palline con l'impasto(le mie le ho ottenute con il porzionatore per gelato) e sistematele sulla teglia piuttosto distanziate tra loro (appiattite leggermente le palline). Cuocete per 20 minuti.

I cookies pre cottura...
peanut butter chocolate cookies


E post!
peanut butter chocolate cookies

Note- Accompagnateli con un bel bicchiere di latte freddo e non consumate altro cibo per le successive 48 ore.














La pappa col pomodoro


Pappa pomodoro

Oggi vi parlo di uno dei miei piatti preferiti: uno di quelli che mangerei ogni giorno, più volte al giorno e anche di notte.

La mia merenda prediletta, da bambina, consisteva in una bella fetta spessa di pane cotto a legna su cui veniva letteralmente strofinato dalle mani amorevoli di nonne e  nonni un grosso pomodoro gonfio di succo… un giro d’olio, sale, pepe e qualche goccia di aceto completavano il tutto. E io me ne stavo seduta sul piano della cucina ad osservare rapita l’assemblaggio di qualcosa che per me aveva il sapore più formidabile che si potesse concepire! Me lo portavo in giardino e lo custodivo gelosamente da sguardi (e assaggi!) indiscreti, gustandone voracemente ogni morso.

Ora avrete capito da dove nasce il mio sfrenato amore per la Pappa col pomodoro, vera ossessione culinaria, vero piatto feticcio! Uno dei piatti che più amo preparare e che riesce sempre, con grande apprezzamento da parte dei commensali.  
Questa ricetta non proviene da nessun libro, bensì è frutto di lunghe elucubrazioni, prove, assaggi, modifiche… Viene dalla bambina golosa di pane e pomodoro, che ha cercato di riportare in questo piatto il sapore genuino, semplice e perfetto delle sue merende.

Ingredienti

15 grossi pomodori perini maturi e succosi
qualche pomodoro ciliegino
1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro
1 pagnotta toscana (NON SALATA), cotta a legna e rafferma da 1 kg
sale marino
pepe nero
olio extravergine d’oliva
2 spicchi d’aglio
3 peperoncini piccoli, freschi
abbondanti basilico e origano fresco

PREPARATE IL PANE: privatelo della crosta e riducetelo a pezzetti non troppo piccoli (fatelo con le mani, non con il coltello, per ottenere bocconi di dimensioni irregolari e diversi tra loro).

PREPARATE I POMODORI:  lavateli, incideteli a croce e tuffateli nell’acqua bollente finché non vedrete la pelle staccarsi leggermente (meno di un minuto); trasferiteli in una ciotola di acqua fredda e ghiaccio, poi spellateli e tagliateli a dadolini. Tenete da parte la pentola di acqua calda in cui li avete sbollentati.

PREPARATE IL FONDO e CUOCETE LA PAPPA: in una pentola capiente fate scaldare l’olio (piuttosto abbondante) con i peperoncini affettati e gli spicchi d’aglio spellati, tagliati a metà e privati del germe interno. Quando saranno dorati (attenzione a non far bruciare l’aglio!) unite in pentola i pomodori e qualche mestolo di acqua bollente. Fate cuocere giusto 5 minuti, poi unite il pane, una parte del basilico e dell’origano fresco, il concentrato di pomodoro, il sale e il pepe. Cuocete a fuoco medio-basso, aggiungendo acqua se necessario ma facendo attenzione a non rendere la pappa troppo liquida. Lasciate sobbollire dolcemente per un quarto d’ora/20 minuti.

pappa2

SUGGERIMENTI:

-    La parola d’ordine è ABBONDARE! Calcate la mano con l’olio, con il sale, con il pepe, con le erbe! È sì un piatto povero, ma pieno di gusto e di profumi.

-    Unire i ciliegini darà una nota dolciastra molto piacevole alla vostra pappa.

-   Il concentrato serve per dare una sferzata al sapore e al colore della pappa, l’importante è sceglierlo di ottima qualità!

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Muffins ai mirtilli e panna acida

Quest'oggi, un classicone! Non sarà il massimo dell'originalità, ma vi presento ugualmente questi tortini, in primis perché ogni blog di cucina che si rispetti ha la sua brava ricetta dei muffins ai mirtilli (e anzi, ho glissato fin troppo!), inoltre perché trovo che la ricetta in questione sia davvero PERFETTA. La panna acida contribuisce a rendere i muffins umidi al punto giusto e le proporzioni di grassi e zuccheri sono a mio avviso ottimali (NB: non hanno quello sgradevolissimo retrogusto di olio vegetale, giacché la quantità è davvero infima). Insomma, provateli. 

muffinsmirtilli


( tratto da "Classici moderni volume 2" Donna Hay)

Ingredienti

270 g farina
1/2 bustina di lievito per dolci
170 g zucchero bianco (io però lo sostituisco sempre con quello di canna)
250 ml di panna acida
2 uova
80 ml di olio di semi di girasole
150 g (ma si può arrivare fino a 200) di mirtilli freschi o surgelati
scorza di 1 limone

I. Scaldate il forno a 180° e preparate 2 teglie da muffins foderate con gli appositi pirottini. Nella planetaria, o con le fruste elettriche sbattete tutti gli ingredienti liquidi (panna acida, uova, olio + la scorza del limone).

II. Unite farina e lievito setacciati e lo zucchero, mescolando quel tanto che basta ad amalgamare il tutto, senza esagerare; unite i mirtilli e porzionate l'impasto nei pirottini. Cuocete per 12- 15 minuti, facendo la prova dello stecchino.

muffindettaglio

Note. Provate a personalizzare l'impasto modificando il tipo di farina (di segale, di farro, integrale, di mais) e di zucchero (di canna, muscovado); scegliete aromi diversi dal limone: scorza d'arancia, vaniglia, cannella, zenzero; cambiate la frutta: provate con i lamponi, le more, oppure i frutti di bosco misti surgelati!

Crostata di pesche alle mandorle (per celebrare la fine dell'estate)



Questa lunga, lunghissima, calda, caldissima estate sembra finalmente averci liberato dalla sua stretta morsa. Ed era l'ora. Mesi tremendi. Ora che la pioggia ha lavato via l'afa e la mia rabbia da essa provocata, ho trovato giusto celebrare il nuovo stato di cose con questa ottima crostata di pesche. 

Non c'è niente da dire: è buona, punto. Le pesche rilasciano il loro succo e il sapore zuccherino all'impasto di mandorle, colorandolo delicatamente di rosa; la pasta frolla tiene insieme il tutto, dando un tocco di croccantezza che spezza la consistenza morbida del ripieno. Da provare ASSOLUTAMENTE! Io l'ho già fatta due volte ed è risultata molto gradita ai commensali!

Ingredienti

Per la pasta frolla

500 g farina
250 g burro freddo
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di sale
aromi a piacere (scorza di limone, semini di una bacca di vaniglia, scorza di arancia, cannella)

preparate la frolla inserendo le farine ed il burro a pezzetti nella planetaria: azionate finché il composto non risulterà della tipica consistenza sabbiosa, a quel punto unite l'uovo e azionate di nuovo giusto il tempo di amalgamare. Trasferite il composto sul piano da lavoro e compattatelo con le mani. Fate riposare in frigo per almeno 20 minuti. Stendete la pasta frolla riposata con il mattarello e foderateci una teglia da crostata di 22-24 cm (io avevo una teglia a cerniera di 22 cm). Bucherellate il fondo.

Per il ripieno (preso dall'inserto di Sale&Pepe "All'aria aperta")

5 pesche noci
4 cucchiai radi di zucchero semolato
2 uova
40 g farina
100 g farina di mandorle
100 g burro morbido
80 g zucchero di canna

I. Tagliate ciascuna pesca a metà e ogni metà in 3 spicchi. Riponetele in una ciotola e cospargetele con lo zucchero semolato, mescolando bene. riponete in frigo.

II. montate con le fruste elettriche il burro, lo zucchero di canna e le uova, poi unite le farine.

Assemblaggio: prendete la tortiera foderata di frolla, versateci l'impasto alle mandorle stendendolo uniformemente, poi affondateci gli spicchi di pesca, creando una raggiera e colmando il vuoto centrale (più spicchi riuscite ad infilarci, meglio è!). Cuocete in forno caldo a 180° per 35-40 minuti. servite fredda, magari accompagnata da una pallina di gelato alla crema!



ps- sì, le foto le ho fatte con Instagram ;-))

Cake al mango fresco


cakeMango5

Non ci sono scuse, questo cake deve essere cucinato, assaporato e conseguentemente adorato dal maggior numero di persone sulla faccia della terra. 

È la missione che mi ripropongo di portare avanti con serio e costante impegno (manco iniziassi una dieta)

Se siete in un periodo buio, frastornato, incasinato come il mio attuale e poco promettente Gennaio 2012, questo cake saprà confortarvi con il suo colore caldo e ambrato, trasportandovi in un mondo dorato, luminoso, calmo

Ha una consistenza di nuvola, un profumo di caraibi, un sapore di sole. 

Per trovare riparo quando fuori infuria la tempesta.

CAKE AL MANGO (dal libro /bibbia della Chovancova, da dove sennò?)

180 g di farina 00
3 uova
160 g di zucchero (per me: di canna, Demerara)
150 g di burro fuso (per me: 140, ma solo perché non ne avevo di più!)
1 mango maturo sbucciato e tagliato a dadini
1 stecca di vaniglia
la scorza di ½ arancia non trattata (mia aggiunta)
½ bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

I.                    Riscaldate il forno a 180°. Rivestite uno stampo da plum-cake con la carta forno. Montate le uova con lo zucchero, i semini della stecca di vaniglia e la scorza dell’arancia, finché non avrete ottenuto un composto gonfio e spumoso.

II.                  Incorporate con una spatola, a poco a poco, la farina (setacciandola), poi il sale, il burro e il mango. Solo per ultimo unite il lievito setacciato. Trasferite il composto nello stampo ed infornate per 40 minuti esatti. Lasciate freddare su una griglia (ma è buonissimo anche tiepido).

E mangiatene tutti. 

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ps- presa dallo stesso libro, vi rammento la ricetta del godurioso cake cioccolato e basilico, da provare assolutamente!
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